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Pari per l’Ostiamare, il Teramo frena la capolista

Si è interrotta la serie di nove vittorie consecutive messa a segno dalla squadra biancoviola di mister D’Antoni dalla prima giornata, al termine di un match vibrante, finito 0 a 0, ma al tempo stesso caratterizzato da un certo nervosismo, per via di alcune ammonizioni inflitte su ambo i fronti dall’arbitro Piccolo di Pordenone

L’Ostiamare ha dominato il gioco ma è mancato il sigillo finale.

Non è un pari che sa di stanchezza, ma di pura adrenalina contro l’arcigno Teramo per un risultato a reti bianche che vale tantissimo ai fini delle ambizioni della società.

Sul campo i biancoviola hanno sfoderato una prova di qualità e carattere che proietta l’ambiente con deciso ottimismo verso il futuro. Un punto d’oro strappato a un avversario di prim’ordine, al termine di una gara gestita con autorità, specialmente nel primo tempo.

I padroni di casa sono scesi in campo con il piede premuto sull’acceleratore, imprimendo fin dalle prime battute un ritmo vertiginoso.

Bastano appena quattro minuti per infiammare la gara: Vagnoni prova a dare il “la” all’azione, ma il suo destro si spegne sul fondo. Il pressing offensivo dell’Ostiamare è asfissiante e pochi minuti dopo è Badje a raccogliere un lancio dalle retrovie, trovando però la gran risposta di Torregiani, chiamato subito a fare gli straordinari.

Al quarto d’ora, la prima tegola per il tecnico di casa: Vagnoni è, infatti, costretto a lasciare il campo per infortunio, con Lazzeri gettato nella mischia.

Nonostante il cambio forzato, la manovra lidense non perde incisività. Al 19’ è Vianni a rientrare sul destro per la conclusione, ma ancora una volta la saracinesca avversaria, Torregiani, si dimostra insuperabile. Il portiere si supera ancora in rapida successione: prima su una bordata da fuori di Felici, poi sul missile dalla distanza scagliato da Orfano, che sognava di bissare la prodezza balistica messa a segno in precedenza ad Ancona.

L’Ostiamare sfiora il vantaggio poco prima della mezz’ora con Felici, impreciso sul perfetto cross di Spinosa.

Il Teramo, chiuso alle corde, resiste a fatica. Il finale di frazione è, infatti, un monologo biancoviola: al 32’ Lazzeri si invola sulla destra ma spara alto, due minuti dopo la botta di Buono è respinta a fatica dall’estremo difensore avversario e, infine, il provvidenziale salvataggio di Pietrantonio sul tentativo a bersaglio pressoché inquadrato da Felici manda le squadre al riposo sullo 0-0.

Ripresa: equilibrio e spunti finali

Il Teramo rientra dagli spogliatoi con una marcia in più, provando a scuotersi dall’assedio subito nella prima frazione di gioco.

Dopo una manciata di minuti, è Pavone a scappare in contropiede sulla destra, ma la sua mira non è sufficiente a centrare il bersaglio grosso. Al 18’ Fall tenta di accendere la luce in casa biancorossa con una girata da posizione defilata, ma il tiro si spegne ampiamente a lato.

L’Ostiamare torna a farsi viva al 23’ con Spinosa, abile a liberarsi sulla sinistra ma murato al momento della conclusione. La gara si trasforma in una battaglia di nervi e tattica. Il Teramo non demorde e, al 30’, Carpani cerca il guizzo dal limite, con la palla che esce di un soffio a fil di palo, un brivido che attraversa l’Anco Marzio.

Nel convulso finale, i lidensi spingono con la fisicità di Gueye, mandato in campo dalla panchina che sfrutta la sua potenza per superare uno dei difensori degli ospiti, ma non trova lo specchio della porta sia pure da ottima posizione.

L’ultima vera emozione ai tifosi assiepati in tribuna lo da un lampo di Felici a un paio di giri di lancette dal fischio finale: la sua rasoiata velenosa sibila di un niente a lato dell’incrocio dei pali difeso dall’insuperabile Torregiani.

Dopo cinque minuti di recupero tutti negli spogliatoi. L’Ostiamare non ottiene i tre punti, ma può godersi la consapevolezza di una prova di forza maiuscola, che dimostra la solidità del gruppo D’Antoni e la capacità di tenere testa a chiunque. La strada è quella giusta.

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